Chi sono e come è nato Gatti Vintage
Sono Jessica Torcellan, appassionata della moda Vintage in un mondo di gatti.
Come tutte le bambine, nella mia infanzia, ho trascorso molto tempo nell’armadio di mamma e papà e in quello della mia nonna.
Ho avuto la fortuna di avere la mia nonna sotto lo stesso tetto e spesso trascorrevo le giornate e le notti nella sua stanza.
Nonna era una donna tenace, lavorava nel ristorante di famiglia come cuoca e non aveva mai un capello fuori posto. Una donna con un carattere forte e con una personalità tutta sua. Il suo stile era pazzesco e mio padre amava comprarle capi unici e decisi come lei.
Mentre lei lavorava, quando tornavo dalle elementari, io frugavo tra le sue cose.
Mi ricordo che uno dei suoi armadi era un po’ alto per me e per entrarci dentro, dovevo costruire una sorta di scala, fatta di borse piene di gomitoli di lana.
In quell’armadio, c’erano un sacco di pellicce e cappelli stravaganti e io stavo lì, a incasinarle tutto il guardaroba.
Poi, amavo tantissimo il suo comó, con un’enorme specchiera e un'infinità di gioielli, dove interpretavo le dive che vedevo nei film in bianco e nero, che papà guardava la sera tardi.
C’era un altro armadio che per me era decisamente più accessibile e che adoravo tantissimo.
Aveva tre cassetti pieni di foulard e un sacco di blazer e cappotti. Quell’armadio era un tripudio di colori, stravaganza e alta moda. Ora ne comprendo il valore. Poi crescendo, ho scoperto l'armadio di papà che era un vero e proprio paradiso dell'alta moda ma non solo. Capi di vera sartoria che trasmettevano eleganza e meraviglia. Tra cappotti di Versace e smocking, amavo indossare i suoi maglioni di uno, che ai miei occhi, è considerato uno dei brand più iconici e incredibili della storia ad oggi. Missoni. Sicuramente questo brand mi tocca anche al cuore perchè mi lega molto a mio padre. Ancora oggi, quando mi capita di andare a trovare mia madre, entro in quell'armadio ad annusarne l'essenza, il profumo e i ricordi.
Questo è anche il bello del mio lavoro e della mia passione: annusare un capo che io amo definire "trovatello", sentirne il profumo di armadio della nonna e tornare indietro nel tempo immaginandone la storia.
Ma come è nato "Gatti Vintage?"
Partiamo dall'inizio. Conosciuto da molti come'era dal principio come "La Candy", ho iniziato a collezionare senza rendermene conto, un sacco di capi di alta moda e non, ritrovandomi letteralmente sommersa da vestiti. Poi, in ogni mio viaggio, avevo la necessità di scovare mercatini e negozi vintage.
Così, a poco a poco mi ritrovai con un vero e proprio negozio nella mia stanza. Gran parte dei capi non venivano mai indossati, mi sarebbero servite altre otto vite per sfoggiarli tutti. Decisi quindi di provare a svuotare il mio armadio dando la possibilità ai miei tesori di avere una seconda vita. Iniziai nel 2014 iscrivendomi su Depop, una delle piattaforme più cool soprattutto dei suoi tempi. Da lì, a poco a poco tutto diventò chiaro: questa era la mia missione: scovare e vendere abbigliamento di altre epoche rendendo felici altre persone. Venni subito capita, apprezzata e coccolata dalla community. Nel giro di tre anni anni fui selezionata tra i migliori (dieci) seller d'Italia e fui invitata insieme ad altri colleghi a Milano per uno shooting di presentazione e un'intervista per il progetto "Here i am".
Fu eccitante, divertente e bellissimo. Ho conosciuto persone fantastiche, tante che seguo e sento tutt'ora e che stimo molto. Da molte e ho solo da imparare. Non sarei qui, se non fosse stato per la meravigliosa community che mi ha spinta a credere in me stessa e che mi ha supportata in tutti questi anni. i sabati e le domeniche, svegliarmi alle sei del mattino per andare nei mercatini e scovare pezzi unici era il mio pane quotidiano, per poi tornare a casa con le mani nere e le borse piene di capi pazzeschi. Ad oggi, tante cose sono successe e altre sono cambiate. La pandemia mi ha regalato del tempo per me stessa, facendomi scoprire la passione per la sartoria, un mondo da esplorare ma complicato. Ho collaborato con Hannibal Store Torino in una capsule collection dove ho ripreso dei capi street attuali della loro collezione e li ho rivisitati con pezzi vintage o stravolti del tutto. Grazie a Fabio Raffaeli, CEO di Hannibal Store, che è stato il mio mentore per molti anni, che mi ha cresciuta nel mondo del marketing, del fashion insegnandomi tutto quello che ad oggi so, girando il mondo. La mia più sincera e profonda gratitudine andrà sempre a lui per aver contribuito a rendermi la donna che sono ora.
La pandemia mi ha fatto trasferire da mia sorella, in una lunga convivenza che dura tutt'ora e ci ha regalato sei meravigliose creature. Già con una famiglia di tre gatte, si allarga di nove: Otto meraviglie femmine tra le quali nonna, mamma e sorella, e un maschietto. il mio amato Simba. Protagonista indiscusso qui e nei miei solcial.
Ed eccoci alla risposta. Da qui nasce "Gatti Vintage". Dopo aver trascorso il secondo lockdown con loro giorno e notte, scattando foto nuove di carellate di vintage, ho notato come fossero interessate alla fotocamera e a posare con me. Mi sono detta, i gatti sono la mia passione, anime che amo alla follia e che stimo. Il vintage, altra mia passione da sempre. Perchè non unire questi due mondi in uno unico? Detto fatto. Ed eccoci qui. Nato in maniera del tutto naturale. Le idee migliori nascono sempre da ciò che si ama di più.
Finalmente ho fatto il grande passo. Non è stato facile, non è stato tutto rosa e fiori. L'inverno scorso ho avuto un lunghissimo periodo di blocco dovuto ad una brutta depressione. Mi sono ritrovata sul divano a dubitare di me stessa, delle mie capacità, del mio lavoro. Dubbi esistenziali che mi hanno portata all'apatia più totale. Un vero e proprio buco nero. Ho mollato tutto, annientando quello in cui ho creduto per anni, l'idea di creare un sito era distante anni luce da me. Ho sofferto di ansia e attacchi di panico costanti e insonnia che mi impedivano di fare qualsiasi cosa. Grazie ai miei gatti mi sono risollevata, alla pazienza di mia sorella nel non farmi pesare i miei silenzi e le mie apatie. Mi sono detta che ero molto più forte e cazzuta di cosi, molto più determinata e positiva. Ho smesso di ascoltare quelle maledette voci nella mia testa e ho deciso di fare le uniche due cose che mi tenevano in vita: prendermi cura dei miei gatti e il mio lavoro.
Ad oggi ci siamo, mi sono rimboccata le maniche, credendoci e ringraziando chiunque sia qui a leggermi, a supportarmi e a credere in ciò che faccio.
Per ciò, Ladies, godetevi il viaggio, mettetevi comode per un viaggio nel tempo con fusa e zampette feline.
Grazie dal nostro cuore per essere qui,
il mio eterno ringraziamento,
Jessica, Simba e le sue sorelle.